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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

ANCORA UN PO'

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ANCORA UN PO L'asfalto ha il sapore amaro della sconfitta mescolata al rimpianto di averci provato forse una volta di troppo. la mia faccia maltrattata e umiliata dagli schiaffi e dagli sputi della vita affonda su questo cuscino di catrame nero lungamente atteso, con malcelato timore, pur di avere finalmente un punto fermo, dove depositare e riposare i pensieri troppo grevi. Rimango lì, guancia guancia con il fondo, più giù non vado, più giù non posso. Provo uno strano sollievo. Da questa prospettiva le cose fanno meno paura, forse perchè ora sono tra gli sconfitti, nessuna battaglia mi attende, nessun pubblico acclama il mio sangue; forse adesso il coraggio si fa avanti ora che le cose sono tutte grandi e lontane in egual misura, da qui si può guardare solo in alto, non c'è rischio di sbagliare strada. I sassolini mi penetrano nella fronte facendosi largo nel sangue caldo. Li lascio entrare, il dolore mi fa ridere, rido come i pazzi nella loro triste ed infinita consapevolezza

MERITOCRAZIA

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MERITO: "Diritto alla stima, alla riconoscenza, alla giusta ricompensa acquisito in virtù delle proprie capacità, impegno, opere, prestazioni, qualità, valore" Stavo pensando che abbiamo sempre accusato la società di non premiare mai (nel lavoro o in altri campi) le persone che lo meritano, perché c'è sempre chi "guadagna" il posto in prima fila solo perché è amico o parente di qualcuno, o perché è più bello o più prodigo di complimenti verso chi gli può essere utile.  In fondo però non è corretto accusare queste persone di "usurpare" un posto che non gli spetta, sono quelli che li hanno premiati che dovrebbero rivedere il significato di "MERITO". Meritare qualcosa è la ricompensa per il modo in cui ci siamo comportati....e io sono sempre stata convinta che, nel bene e nel male, prima o poi tutti avranno quello che si sono meritati. #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

GIOVANE CUORE

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vola giovane cuore, vola nel tempo e nell'infinito spazio,e le tue bianche ali fai che si fondano con l'orizzonte. Vola! Che di tanti personali doni, ti manca certo l'eternità di vita quando i tuoi sensi, ora violenti, si tingeranno piano di quella vigile, ma tormentata assenza. Vola ora! Vola lontano! Non fare che il fato ti fermi la mano! Vola per cieli e per tempi remoti, vola verso futuri giorni ignoti! #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi @Silvia Simona Biolcati Rinaldi

UNA BIOLCATI RINALDI COME TE

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Dicono che chi se ne va non lo fa mai veramente del tutto se rimane nell’ aria il suo ricordo, qualcuno che di tanto in tanto rivolge un pensiero spontaneo e malinconico a quella persona. Allora forse voi spostate le tende della mia finestra confondendovi col vento leggero di settembre, entrando in casa mia assieme alle foglie, e facendo sbattere una porta per attirare la mia attenzione quando sono troppo concentrata sul foglio o sul pc, forse posate le vostre mani sulle mie spalle e osservate in attesa dietro di me quando apro questa 'pagina' che porta anche il vostro nome, e mentalmente cerco di ricostruire una storia tra le storie, a ritroso nel tempo.Non ho molti  documenti, ma una fervida immaginazione, una empatia spontanea verso le persone e un grande spirito di osservazione. Mi incuriosisce il modo in cui agisce il destino, che quando ci si mette sa essere veramente dispettoso, ma puo' anche decidere, tutto in un momento, di sciogliere dei nodi, di abbattere dei mur

TI GUARDO DA LONTANO

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Avevo sempre detestato quel paese, quel luogo di bigotti inaciditi, di gente che ti scruta in silenzio attraverso le assicelle delle persiane chiuse, uomini e donne che ti vedono crescere e giudicano ogni tuo cambiamento con disprezzo, nascondendo la bocca con la mano, o dietro a sciarpe a maglie grosse ottenute sferruzzando davanti alla televisione in bianco e nero, nei freddi pomeriggi invernali, mentre il mondo fuori, continuava a cambiare colore. Detestavo quella mentalità chiusa, sospettosa, avida di pettegolezzi, quella prontezza nel giudicare chiunque fosse un pochino diverso da loro ancor prima di averne conosciuto il nome. I nomi dei bambini in un paese non si conoscono mai, tutti sono figli di, o fratelli di, o amici di, tutti pensano di conoscerti quando attraversando la via centrale del paese sfoderi un sorriso di circostanza, vestito solo della tua personale consapevolezza: nessuno di loro sa chi sei. Non capivo se ad infastidirmi maggiormente fosse il pregiudi

BUONANOTTE

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Buonanotte a chi ha aperto sul letto una valigia di sogni e illusioni, e guardandola con immenso sospetto la richiude per le delusioni. Che non è vero che "tanto è lo stesso" e non è vero che "è roba da poco", perché quel bagaglio lo seguirà ovunque, anche senza poterlo mai usare. Buonanotte a chi ci ha creduto, e  per un attimo si è sentito speciale, a chi ha avuto timore del gioco ma quel gioco l'ha fatto ugualmente, perché si è fidato con poco ma in cambio non ha avuto niente. Buonanotte a chi ha un grande  tormento, a chi pensava di essere attento, a chi credeva di combattere i mostri ma poi i mostri li teneva per mano.  Buonanotte a chi, per gli altri è "lo strano". Buonanotte a chi ha buone intenzioni nonostante gli sgambetti e le offese, a chi aspetta con pazienza il suo turno senza spingere né avere pretese, a chi di jolly, nel suo mazzo di carte, non ne ha mai al momento opportuno, ma lo sguardo lo tiene diritto e timore non ha per

QUEI PAZZI CHE VENITE A CERCARE

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È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente,  a lasciare tutto com’è, fare quello che ti viene e non andare dietro la gente.  È che mi perdevo dietro a chissà quale magia, quale grande canzone in un cumulo di pietre, sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre. È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza, quella che ti frega e ti prende le gambe, che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente. Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano, e gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano.  E vai, e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari, avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali.  È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente, avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro, uno da prendere più seriamente.  È che mi perdevo dietro chissà qu

La lettera di Charlie Chaplin alla figlia

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Bambina mia!   È notte ora.  È la notte di Natale. Tutti i guerrieri della mia piccola fortezza si sono addormentati. Dormono tuo fratello e tua sorella. Ormai dorme anche tua madre. Ho rischiato di svegliare i pulcini dormienti, mentre mi facevo strada verso questa stanza un po’ illuminata.   Come sei lontana da me! Ma possa io diventare cieco se la tua immagine non mi è costantemente di fronte agli occhi. La tua immagine è qui, sul tavolo ed è anche qui, vicino al mio cuore. E dove sei tu? Là, nella favolosa Parigi, danzi sul grandioso palco del teatro sugli Champs-Élysées. […] Sii bellissima e danza! Sii una stella e splendi! Ma se l’ammirazione e la gratitudine del pubblico dovessero ubriacarti, se l’aroma dei fiori che ti porgono dovesse darti le vertigini,  siediti in un angolino e leggi la mia lettera, ascolta la voce del tuo cuore!   Io sono tuo padre, Geraldine!  Sono Charlie, Charlie Chaplin!   Sai quante notti sono stato seduto a fianco del tuo lettino, quando er

L'INASPETTATO

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Molti temono l'imprevisto,  paventano ciò che potrebbe accadere domani a sconvolgere le loro quotidiane abitudini, io invece, io mi confondo in questa cinica realtà che veste sempre così bene i panni della ragione, e se talvolta riesco a farlo dando anche l'impressione di non essere minimamente disturbata o peggio... interessata da ciò che accade, è soltanto per quello.  Non si fa mai l'abitudine alla tristezza, nessuno si dondola beatamente nella sua malinconia senza domandarsi come starebbe senza. Nonostante la disillusione di un innato, maledetto pessimismo, sfamato continuamente da precise e dolorose  conferme, attendo con impazienza e trepidazione il giorno in cui incredibilmente l'inaspettato finalmente arriverà con la sua aria trionfante e soddisfatta a mutare  l'espressione del mio volto, a dirmi schiaffeggiandomi: "ragazza, questa volta avevi torto!!". (Silvia Simona Biolcati Rinaldi) #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi #scrivereancora #malinconia #poesi

UDITE

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Udite del vento le melodie gentili? Accarezzando fronde e delicati steli e gote acerbe, e corpi senili, insistono sempre in luoghi sereni dove chi è triste si può consolare. Dove chi vive il suo dramma interiore, senza mostrare il tormento reale che affligge e trafigge il suo povero cuore, può senza freni, davvero gridare. Gridando, il dolore sembra lontano, lontano dal vero, e fa meno male, però lui ci tempra mangiandoci piano. E quando straziati gridate alla morte: 'sei così ingiusta! Così prepotente!' gridatelo ancora! Gridate più forte! Nel cielo, lontano, qualcuno ci sente. Qualcuno che piange, a volte sorride, dall'alto del suo paradiso di pace. È Lui che ci osserva, Lui che decide, Lui, che da sempre di tutto è capace, Lui che ci ascolta... Anche se tace ! #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

LE STAGIONI

Nella tua stanza la finestra un pò socchiusa. Il profumo di erba appena tagliata e i rumori di un'estate che si allontana portandosi via le aspettative di un intero anno. Basta una giornata di pioggia dopo 3 mesi di sole. Basta una giornata di pioggia per farti aspettare l autunno come un severo rimprovero che non potrai evitare. E farai altri progetti, senza quella frivolezza che pure ti faceva battere il cuore. E avrai nuove aspettative. Ma l impegno sarà sempre uguale e le delusioni in arrivo inevitabili. Sarà lunghissimo l autunno. Interminabile l inverno, ingannevole la primavera perché il tempo che vivi nell attesa lo è. Perché vivi una vita intera nell attesa di qualcosa, e non sai cosa. Povera distratta,che quando finalmente ritorni in te ti accorgi che è il viaggio che conta, non la destinazione. #SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

BILANCI

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Non tutti i giorni sono uguali, non sempre l'ultimo pensiero della sera è positivo e a volte mi domando se veramente vale la pena buttare anima e corpo in battaglie che non mi appartengono solo perché mi ostino ancora a credere in certi ideali, come la giustizia ed il merito, ed in certi valori come l'amicizia ed il rispetto. Non è mia abitudine reclamare favori in cambio di favori, quando faccio qualcosa per qualcuno lo faccio 'a fondo perduto' perché in fondo so che non è per quel 'qualcuno' che lo faccio ma per me stessa. Credo fermamente che quando prendi una decisione e incominci un cammino, anche se originariamente non è un tuo progetto, alla fine lo diventa e devi portarlo in fondo, e anche se a molti di primo acchito posso essere sembrata antipatica è un po' stronzetta, chi mi conosce davvero non può dire che io non sia una persona onesta o di avere mai negato un favore, qualora mi venisse chiesto, nemmeno a chi fin da subito non mi era p

UOMINI E ONORE

Tutti i giorni siamo chiamati in un modo o nell'altro a decidere da quale parte stare, e non importa se non alziamo troppo la voce o non facciamo gesti esemplari, ogni giorno facciamo la nostra scelta quando decidiamo di parlare o di tacere, quando prendiamo le distanze da qualcosa o da qualcuno, quando ci rifiutiamo di lasciarci incasellare negli atteggiamenti fasulli e vigliacchi che certe situazioni richiedono per avere successo, per riscuotere consensi, per emergere rispetto agli altri. Ognuno di noi combatte la sua guerra e nonostante ormai sia di uso comune trovo che infierire sugli altri facendo leva sulle loro debolezze pur di mettere in luce noi stessi non sia dignitoso per  nessuno. Il vero vincitore, stringe la mano all'avversario alla fine della partita, non lo deride davanti agli altri.  Ma qui si parla di uomini...e di onore...

MADE IN ITALY

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Vedo cose che non mi piacciono e non so starci zitta. Vuol dire che continuerò a combattere contro i mulini a vento, vuol dire che finirò la mia voce e gridando contro un muro nell'illusione di avere prima o poi la mia risposta.  Siamo troppo competitivi e lo  siamo nel modo e per le cose sbagliate. Le  idee, le critiche, le proposte non dovrebbero essere fini a se stesse ma portare a qualcosa di nuovo,  qualcosa di concreto, di attivo, di positivo, qualcosa che porti ad una crescita e non ad una distruzione totale del nostro presunto nemico. Da che mondo e mondo l'Italia è un paese di inventori, di scienziati, di grandi poeti e letterati, l'Italia è un paese dove le idee e l'inventiva non mancano e di quel talento, di quel genio sono sempre stata orgogliosa. Ultimamente però mi sembra sempre di essere circondata da ombre che mormorano sottovoce, nascoste  sempre dietro qualcosa o qualcuno,  persone piene di livore, di invidia,  pronte criticare l'operato degli altr

ERODI ED EROI

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Fondamentalmente cè un solo errore grande, madornale, che noi italiani continuiamo imperterriti a ripetere ed è quello di essere convinti che basti lamentarsi di qualcosa con qualcuno per risolvere tutti i nostri problemi. Ce ne stiamo lì seduti sul nostro culo a lamentarci delle ingiustizie che (indubbiamente) ci vengono fatte, e non parlo di cose tanto grandi, non parlo di politica o di situazioni internazionali tanto ingarbugliate, basta guardare nel piccolo, nel nostro paese, nella nostra città, basta guardare sul nostro posto di lavoro...cè sempre qualcuno che non è contento che fa gruppo, e lo sbaglio principale è vedere chi è 'a capo' di quel gruppo come una persona da sacrificare, un campione, un eroe, una specie di Robin Hood o di Cavaliere mascherato che possa ridarci quello che ci hanno tolto, che ci possa in qualche modo vendicare e riequilibrare così le leggi dell'universo o di una giustizia divina, per chi ancora ci crede. Restiamo nascosti e immob

LA STRADA

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Mi assomiglia questa strada, che percorri tutta d'un fiato ogni giorno, ogni mattina ed ogni sera, andando e tornando, con i tuoi pensieri in testa assorto, calpestando l'asfalto ruvido e consumato dal sole e dalla pioggia, prestando poca attenzione ai sassi tra me ed i tuoi passi rapidi e distratti. Non ci sono fiori sui fianchi del mio percorso, ma fossi profondi e colmi di erbacce, di ortiche e spazzatura, e sull'asfalto, tra profonde buche alimentate dal passaggio pesante e incontrollato degli eventi, non vi è l'ombra più di una sola riga bianca....non ci sono limiti, non si vedono più....è una strada che il passato si riprende, ma quanto è più simile ora, al mondo che la ospita, al mondo che la circonda dove tutto, proprio tutto, è destinato a consumarsi nel tempo ed a subirne il distruttivo fascino. (Silvia Simona Biolcati Rinaldi)

UN AUTUNNO LUNGO UN GIORNO

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Questa non è una favola nè una bella storia, è la realtà e ve la voglio raccontare.  Sabato sera, il primo di questo autunno.  Una cena fuori, una passeggiata, torniamo presto così domani ci svegliamo di buon ora.  È una serata fresca e tranquilla, passiamo dalla campagna così ci godiamo la strada.  Arrivando sulla statale cè movimento: un'auto al centro della strada, 4 frecce accese, volto lo sguardo sulla sinistra, ci sono due corpi scuri, immobili, riversi sull' asfalto. Un piccolo gruppo di 4 o 5 ragazzi circa 17 anni, distanti da loro, camminano avanti e indietro, uno di loro parla al cellulare, gli altri con le mani in tasca, incrociate sul petto , tra i capelli, ma non si avvicinano. Si tengono a distanza dai feriti, sento la loro paura sfondare il mio finestrino. Maurizio scende al volo chiedendomi i guanti. Sento uno di loro esultare  'è arrivato un dottore! È arrivato un dottore!' ma non siamo dottori, siamo solo due che, come il destino, stasera passava di qu

IL MIO VIAGGIO NEL TEMPO (STORIA DI UNA B.R. CHE TORNA A CASA)

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IL MIO VIAGGIO NEL TEMPO (storia di una B.R  che torna a casa) Non ero mai stata a Santa Giustina. Fino a qualche tempo fa mi accorgevo a malapena dei cartelli stradali che indicavano la direzione per questo paese. Sul lungo rettilineo che da Goro conduce a Bosco Mesola, puoi  imboccare, sulla destra, un viale ordinato e ben curato di cui non si scorge la fine, quasi come fosse un profondo tunnel attraverso il tempo. Sui suoi  fianchi a distanza regolare crescono, dritti e maestosi, due file parallele di pini marittimi che proteggono la strada non molto ampia dai raggi densi ed accecanti del sole dell'alto Adriatico. Non  conoscevo il tragitto, a maggior ragione percorrevo quella strada senza fretta, inoltre tentavo di cogliere ogni sfumatura di quel territorio che mi costringevo ad immaginare come se fossi una Biolcati Rinaldi del 1700.  In pochi minuti giunsi ad Alberazzo,  piccola comunità costruita prevalentemente ai lati di questo lungo viale, case basse su un solo