ANCORA UN PO'
ANCORA UN PO
L'asfalto ha il sapore amaro della sconfitta mescolata al rimpianto di averci provato forse una volta di troppo.
la mia faccia maltrattata e umiliata dagli schiaffi e dagli sputi della vita affonda su questo cuscino di catrame nero lungamente atteso, con malcelato timore, pur di avere finalmente un punto fermo, dove depositare e riposare i pensieri troppo grevi.
Rimango lì, guancia guancia con il fondo, più giù non vado, più giù non posso. Provo uno strano sollievo. Da questa prospettiva le cose fanno meno paura, forse perchè ora sono tra gli sconfitti, nessuna battaglia mi attende, nessun pubblico acclama il mio sangue; forse adesso il coraggio si fa avanti ora che le cose sono tutte grandi e lontane in egual misura, da qui si può guardare solo in alto, non c'è rischio di sbagliare strada.
I sassolini mi penetrano nella fronte facendosi largo nel sangue caldo. Li lascio entrare, il dolore mi fa ridere, rido come i pazzi nella loro triste ed infinita consapevolezza e resto giù, nel fondo nero, ruvido e sporco senza aspettarmi nulla.
Da qualche parte so che troverò di nuovo le forze per tirarmi in ginocchio, e di nuovo in piedi. Lo so perchè sono ancora viva è c'è un istante, un solo istante, in cui chiedendomi se imprecare per questo, sposto quel pensiero ingrato e fastidioso.
Adesso no, adesso rimango ancora un pò sul fondo di quel tutto che mi ruota intorno, rimango come il deposito delle cose reali, come un avanzo, uno scarto sul fondo del bicchiere, una goccia che precipita e si spacca sul pavimento, dove prova il sollievo e la certezza di non cadere all'improvviso nuovamente.
Provo nausea al suono di voci lontane che chiamano per nome, "lasciatemi qui! lasciatemi stare! almeno un pò" .
Mi rialzo, prima o poi, ma ancora no. Ci penso su....ancora un pò...ancora un pò...
@:Silvia Simona Biolcati Rinaldi
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