BORA CERCA CASA
Lei è Bora. Baby Bora.
American bully giovanissima, con un carattere affascinante, a volte spigoloso, poliedrico.
Da scoprire giorno dopo giorno.
La prima volta l'ho vista dietro le sbarre. In canile.
Una volontaria me la presento' come una 'cana' scontrosa, difficile, prepotente, una che per lei è tutto suo, che quando mette le zampette su qualcosa si comporta come un astronauta che conquista la luna e ci pianta sopra la sua bandiera.
Bora mi ringhiava attraverso le sbarre, io le grattavo il naso e lei mi ringhiava.
Ma non mi faceva nessuna paura, la trovavo buffa perché era ovvio che non fosse una signorina cattiva.
La volontaria la sgridava ripetendole che non avrebbe mai trovato una famiglia comportandosi così, ma alla piccola astronauta non sembrava importare gran che.
Baby Bora mi è subito stata simpatica perché mi somiglia.
Enrico quel giorno si è avvicinato alla sua gabbia e lui è l'unico a cui non ha mai ringhiato.
Gli ha persino mangiato un biscotto dalle mani.
E pensare che lei, da come ci è stata presentata, non ama molto gli umani si sesso maschile. Evidentemente lei ha visto qualche altra cosa nei suoi occhi, che poteva compensare un tale 'handicap'.
Dopo poco Enrico è diventato 'il suo volontario di riferimento'.
Adesso Bora esce solo con lui, è dolcissima, tanto che a volte se la porta 'in gita' al fiume o in qualche passeggiata in collina.
Gli abbiamo presentato Loki e dopo poco minuti sembravano cresciuti insieme.
Insieme giocano, corrono, esplorano.
Loki gli ha insegnato che l'acqua del fiume non è solo da bere e lei gli ha insegnato come si riporta un bastone.
Sono due bulli simpaticissimi insieme e lei... Lei è più obbediente di Loki.
Non tira al guinzaglio, cammina attaccata al piede di Enrico, risponde perfettamente al richiamo.
Ogni volta che ci fermiamo durante una passeggiata mi usa come "puntello" si appoggia di peso alle mie gambe. Ha un bisogno morboso di contatto fisico e per me non è una cosa nuova perché anche Loki è così.
Sono cani "fisici", materiali in tutto quello che fanno, e in tutti i modi cercano di dimostrare questo bisogno di contatto.
È un amore così forte che a volte ti ammacca la pelle, ma ti guarisce il cuore.
Se ti siedi al suo livello, Bora viene subito a cercare le coccole, lei che che appena mi ha vista mi ha ringhiato, lei che è appena uscita da una gabbia e che sa che prima di stasera ci rientrerà senza provare la comodità di un divano e il calore di una casa o di una famiglia.
Lei mi prende i biscottini con una tale delicatezza che sembra sfiorarti con le labbra, poi sale sulla macchina di Enrico rotolandosi sul sedile fino ad arrivare al canile.
E guai se ti avvicini alla macchina se lei è già dentro.
La macchina è sua.
I canili sono pieni di cani così.
E quando mi viene da piangere per la tristezza al pensiero di queste povere anime dietro le sbarre per colpa della stupidità umana, cerco di concentrarmi sul sorriso di Bora vittima di un sequestro. Giovanissima fattrice finita, per salvarla, in canile.
E so che prima o poi questa creatura troverà una famiglia che la merita davvero.
Prima o poi questa dolcissima astronauta, dopo un viaggio lunghissimo nel buio, troverà anche lei tra tante stelle la sua amatissima luna.
(Bora cerca casa)
Un ringraziamento speciale a Enrico e a tutti i volontari che con amore e sacrificio si occupano ogni giorno di queste piccole grandi anime ❤️
#lapartenascostadelcielo
#silviasimonabiolcatirinaldi
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