UNA BIOLCATI RINALDI COME TE

Dicono che chi se ne va non lo fa mai veramente del tutto se rimane nell’ aria il suo ricordo, qualcuno che di tanto in tanto rivolge un pensiero spontaneo e malinconico a quella persona. Allora forse voi spostate le tende della mia finestra confondendovi col vento leggero di settembre, entrando in casa mia assieme alle foglie, e facendo sbattere una porta per attirare la mia attenzione quando sono troppo concentrata sul foglio o sul pc, forse posate le vostre mani sulle mie spalle e osservate in attesa dietro di me quando apro questa 'pagina' che porta anche il vostro nome, e mentalmente cerco di ricostruire una storia tra le storie, a ritroso nel tempo.Non ho molti  documenti, ma una fervida immaginazione, una empatia spontanea verso le persone e un grande spirito di osservazione. Mi incuriosisce il modo in cui agisce il destino, che quando ci si mette sa essere veramente dispettoso, ma puo' anche decidere, tutto in un momento, di sciogliere dei nodi, di abbattere dei muri, di farti inciampare e imboccare senza che te ne renda conto, una strada che porta proprio al risultato che avevi sperato sin dall'inizio. 
Mi piace venire qui quando mi sento sola, quando sono in vena di ricordi, è come se entrassi in un piccolo mondo nel mondo, dove ci sono persone a cui somiglio e che mi somigliano, nel cuore, nell'anima, nelle passioni, nei principi morali, e persino alcune volte in molti tratti caratteriali e fisici.
E' veramente incredibile come pur essendoci allontanati di molto,  dispersi e diffusi in ogni dove per il mondo intero, senza tanti sforzi siamo virtualmente tutti tornati al punto di origine, è curioso come, seppur molto diversi tra di noi, le cose che ci uniscono sono di gran lunga più di quelle che ci dividono, leggo le vostre parole scritte con accenti e dialetti diversi, molto diversi, emiliani, piemontesi, toscani, laziali, liguri...ma il sapore, l'odore, il colore di quelle parole mi ricorda sempre la sabbia dei lidi e l'acqua calma delle valli di comacchio, l'aroma forte delle alghe consumate dal mare, aghi di pino che si infilano tra le dita dei piedi nudi mentre cammini sulle mattonelle di cemento, al buio, attraversando la pineta dove il sentiero va cercato in fretta e percorso velocemente per scappare dalle zanzare. Mi ricorda la casa dove nacque mio padre e dove ho trascorso tutte le estati della mia infanzia, una casetta modesta, per me la più bella del mondo, comprata con sacrificio dai miei nonni proprio vicino 'alla Mesola', una casa costruita sulla sabbia tra i canali, con scalini di legno grezzo, percorsi sempre di corsa e urlando per fare piu rumore possibile, per fare sentire che 'sono arrivata!', e finestre fragili come fogli di cera e muri che oggi si sbriciolano per la fatica del tempo. 
All'ingresso c'è ancora la tua foto nonno e sai, quando apro quella porta mi sorridi e ho quasi l'impressione che tu mi venga incontro parlandomi in dialetto come quando ero bambina, e mi abbracci, e mi baci strofinandomi la barba ruvida sul viso facendomelo diventare rosso rosso. 
Ci sono somiglianze che superano la barriera del tempo e dello spazio, ci sono legami che non si sciolgono ma camminano sotto terra come radici profonde per anni, e quando il desiderio della ricerca di noi stessi diventa forte, quando anche il destino decide di premiare la tenacia e il sentimento autentico dell'essere umano, qualche volta escono fuori a cercare un raggio di sole. 
Tutte queste somiglianze si traducono in passione, passione per la pittura, per la fotografia, il canto, il ballo, passione per lo sport, per la cultura...passione per la scrittura. La passione è il nostro punto di forza, ne sono convinta, una passione che probabilmente è stata seminata, coltivata, innaffiata con lacrime sudore e sacrifici, già moltissimi anni fa, quando i famosi 'quattro fratelli' (Antonio, Paolo, Ugo e Cesare) si sono separati prendendo direzioni diverse e dando così origine a questa numerosa e particolare famiglia che sono i Biolcati Rinaldi. Forse anche loro adesso osservano le nostre vite da non troppo lontano, seguono i nostri progressi, conoscono i nostri desideri, i nostri dolori, le nostre speranze.
Se è vero che chi se ne va non lo fa mai completamente, quando c'è anche una sola persona a rivolgergli un pensiero, forse ci sono anche loro qui, che giocano con le tende della mia finestra, o in una farfalla che vi si posa addosso, o nel cinguettio di un uccellino sotto il vostro tetto, forse con il loro tocco impercettibile ci prendono per mano o ci spingono uno verso l'altro, ci spingono verso Santa Giustina, verso Bosco Mesola, dove tutto ebbe inizio, dove sono rimasti tanti ricordi che ancora non conosciamo, e che aspettano solo di tornare alla luce. 
Credo che loro e tutti gli altri Biolcati Rinaldi che hanno fatto parte delle nostre vite, compreso mio nonno Artemio, anche per un giorno soltanto ci vogliano riunire, sanno che certe volte per capire è indispensabile tornare al punto di partenza, loro vogliono tornare a casa e per un giorno... ci rivogliano a casa.

Una Biolcati Rinaldi come te.
#SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

Commenti

  1. Che bel racconto..mi hai fatto venire il magone..e' tutto vero e capisco perche' almeno una volta all'anno vai da quelle parti ..ne senti proprio la necessita' fisica!

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    1. Si è vero, la mia casa è qui, ma quando arrivo in quei posti... Non so come spiegarti... è come se qualcosa mi chiamasse...e io non posso fare altro che rispondere...

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  2. Una necessità fisica come dormire,mangiare,bere...
    Non si può farne a meno!

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