QUEI PAZZI CHE VENITE A CERCARE

È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente, 
a lasciare tutto com’è, fare quello che ti viene e non andare dietro la gente. 
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia, quale grande canzone in un cumulo di pietre, sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre.
È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza, quella che ti frega e ti prende le gambe, che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente.
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano, e gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano. 
E vai, e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari, avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali. 
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente, avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro, uno da prendere più seriamente. 
È che mi perdevo dietro chissà quale follia, quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende, tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre. 
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano, e gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano. 
E vai, e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari.
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali e più di una volta, e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno. 
Più di una volta sei andato avanti,  dritto dritto sparato contro un muro, ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno.
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano e gli occhiali li perdono e sulle autostrade, così belle le vite che sfrecciano.
E vai, e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari, avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici...selvatici.
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni, 
quelli che di notte, luci spente e finestre chiuse, non se ne vanno da sotto i portoni.
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni, ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia, siamo noi quei pazzi che venite a cercare...quei pazzi che venite a cercare...
(Elisa-De Gregori)

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