NEVICA

Nevica...e ripenso a quando, da bambina, raccogliendo un pò di neve in un bicchiere ed un pò di succo di frutta riuscivo a sentire il sapore del natale. La neve era la lunghissima attesa dietro una finestra aspettando di scorgere il primo fiocco e andare a letto delusi, ma senza dormire e poi, dopo un'oretta o due la mamma irrompeva nella cameretta (lei lo sapeva che non dormivamo affatto) e con un enorme sorriso diceva:"nevica!"ed eravamo ad un tratto felicissimi. La neve era uscire la domenica mattina per fare lunghe corse e la gara a chi scivolava più lontano senza mai cadere; era infilarsi una borsa di plastica sotto al sedere e venire giù dalla discesa di una collinetta ridendo a crepapelle e la guerra con le palle di neve fino a rimanere senza respiro. Oggi, sotto questa luce artificiale, osservo cadere i primi fiocchi; sembrano angeli che scendono leggeri, angeli mandati dal cielo che vengono sulla terra per coprire le diversità. Così non distingui più i colori, la ricchezza, a volte persino le dimensioni, tutto è uguale, tutto è coperto da un mantello bianco. Il mondo rallenta, forse è una strategia della neve per darci il tempo di guardarci attorno, di pensare, di ricordare...ma la neve, quando cresci ti lascia sempre un pò di nostalgia perché ricordi i momenti passati, perché non puoi e non vuoi trovare il tempo di fare ancora quelle scivolate, quelle 'guerre' all 'ultimo respiro, e anche la neve sciolta assieme al succo della frutta più dolce, non ha più lo stesso sapore di allora.

@Silvia Simona Biolcati Rinaldi
#SilviaSimonaBiolcatiRinaldi

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