CINQUE CHILOMETRI

CINQUE CHILOMETRI

- ma davvero con quel po po di giardino lo porti in giro tutti i giorni? -
NO. In realtà è lui che porta in giro me.
Io e Loki usciamo tutti i giorni, ma proprio tutti eh? Con sole, pioggia, vento, neve, ghiaccio.
E non esistono sabato e domenica.
Loki non guarda il calendario, lui va in base alla luce del sole. Solo se diluvia e c'è veramente una bufera si rintana in casa. Sotto la coperta.
Ho calcolato che Loki ed io facciamo in media cinque km al giorno, 35 km a settimana, 150 km al mese.
In un anno, se calcoliamo le passeggiate EXTRA e le vacanze arriviamo a circa 2000 km.
E non c'è lokdown che ci fermi.
A dire il vero da quando il coronavirus ha fermato il mondo,  Loki ed io abbiamo aumentato le nostre passeggiate visto che non posso più allenarmi in palestra.
Spesso chi mi conosce e mi sente parlare di Loki si stupisce perché non capisce come faccia a fare tutta quella strada, d'estate dopo il turno di notte, appena  tornata a casa senza nemmeno fare colazione e alla sera dopo cena perché durante il giorno fa davvero troppo caldo per lui, soffre i colpi di calore e si brucia i polpastrelli.
D'inverno con sciarpe, guanti, passamontagna e cappotto impermeabile di pile per il mio vichingo.
Loki impazzisce con la neve, è proprio come un bambino.
Tutto questo in condizioni normali.
Vi dirò che però ci sono stati giorni veramente difficili.
E noi siamo usciti comunque.
Quando lui aveva i polpastrelli ipersensibili che sanguinavano lo disinfettavo ogni venti minuti, gli mettevo la pomata termica e le "calze" per cani in modo che lui potesse comunque fare la sua passeggiata a cui tiene tanto.
D'estate avevo escogitato un modo per attenuare la sua dermatite da contatto con l'erba: gli foderavo i polpastrelli con il nastro da kinesiotaping.
La gente rideva quando ci incontrava, ma a noi non è mai importato di quello che pensa la gente.
Un signore anziano di Bettole lo chiama ancora "il cane con gli stivali".
Ci sono stati giorni in cui impiegavamo il doppio del tempo per coprire quella distanza, facevamo qualche centinaio di metri e rendendomi conto della sua sofferenza mi fermavo e gli dicevo: "dai Tato, torniamo a casa, usciamo quando stai meglio" ma lui mi guardava, si impuntava e iniziava a tirare a testa bassa in direzione opposta.
Lui voleva completare il giro e sapeva che mi avrebbe convinta.
Era impossibile tornare indietro.
Un giorno mi ricordo che arrivati al punto più lontano da casa, lui non ce la faceva più. Si rannicchiò sotto il portico della proloco del paese vicino, tremava e non voleva saperne di muoversi.
Aveva iniziato a nevicare a fiocconi.
Sembrava implorarmi di inventarmi qualcosa.
Dopo diversi tentativi di tirarlo senza risultato, ragionando pensai che avevo solo due possibilità:
1- legarlo lì sotto, andare fino a casa a prendere la macchina e tornare a recuperarlo;
2 - quello che poi scelsi: me lo caricai in spalla.
Si, avete capito bene, trenta cazzo di chili di muscoli che neanche stavano fermi  perché dopo un paio di minuti probabilmente preso da vergogna e orgoglio voleva scendere.
Nel frattempo prendevo fiato, poi di nuovo in spalla.
In quel modo arrivammo a casa. Ci mettemmo tutta la mattina ma arrivammo. Sfiniti. Inzuppati. Io in più ero coperta di fango. E non avendo tempo nemmeno per mangiare prima di attaccare il turno mi assicurai che stesse bene, che fosse tranquillo.
Comunque anche quel giorno avevamo fatto i nostri cinque km in un modo o nell'altro.
Non ho mai abbandonato nessuno in mezzo alla tempesta e non avrei mai potuto farlo proprio con lui.
Loki quel giorno ha imparato qualcosa di me.
Lui di rimbalzo nelle nostre passeggiate mi ha insegnato un milione di cose.
A conoscere i fiori e le piante velenose per i cani.
A eliminare parole come "destra" e "sinistra" in favore di altre come "di qui" e "di là".
A dire "ti mordo quelle chiappone pelose" per farlo correre e "vuoi un biscotto" (o qualsiasi altra parola che faccia rima con biscotto) per farlo tornare da me.
A soffiarmi il naso con la mano sinistra.
A viaggiare con lo zaino sulle spalle anziché il marsupio perché ci stanno dentro tutte le cose di emergenza e i biscotti per lui e per tutti i suoi amici.
A scegliere la scarpa giusta per ogni stagione.
A mandare messaggi vocali anziché scritti.
A fare tante foto sfuocate perché lui col cazzo che ti da il tempo visto che tanto le cose più belle si vivono, non si condividono.
A portarmi dietro un bastone e a non usarlo perché spesso con i cani liberi basta gesticolare.
Loki mi ha insegnato quella volta che il maremmano è saltato fuori da un cancello aggredendoci che non ero io a difendere lui ma lui a difendere me.
Quel giorno, ancheggiando orgoglioso di averlo messo in fuga mentre ci allontanavamo, mi ha insegnato che era diventato "grande".
Mi ha insegnato che d'estate, rotolarsi nell'erba umida del mattino è una figata pazzesca, sveglia e rinfresca.
Mi ha insegnato che all'alba e al tramonto si fanno i pensieri più profondi, che nel silenzio della natura un sacco di voci si fanno sentire.
Voci sagge, vere e sincere, che normalmente non riescono a superare i rumori del nostro quotidiano.
Loki mi ha fatto conoscere i nomi di tutti i cani del paese e limitrofi. Io saluto tutti ma non conosco i nomi di nessuno dei miei vicini. In compenso conosco a memoria i nomi di tutti i cani nel raggio di cinque km. A tutti do un biscotto anche se alcuni dei loro padroni non li sopporto proprio.
E pensare che vivo qui da sedici anni.
Mi ha insegnato a camminare a zigzag nei prati, a cercare nuove strade.
A guardarmi intorno con cento occhi, in silenzio perché se fai rumore qualcosa fugge...e sfugge.
E poi mi ha insegnato a guardare il cielo.
Il sole, le nuvole, le stelle.
E adesso che sto scrivendo e oggi i nostri km, essendo domenica sono stati un po' di più, lui si è alzato dal suo angolino del divano, è venuto qui vicino, si è allungato accanto a me e con la sua testolina morbida e piena di neuroni appoggiata alla mia gamba sta già russando come un trattore.
Anche adesso mi sta insegnando qualcosa.
L'amicizia esiste. L'amore esiste. Gli angeli esistono. Le cose belle esistono.
Basta sapere dove cercarle e avere la fortuna di trovare qualcuno che ti aiuti a trovarle.
Non chiedetemi più come faccio a fare tutta questa strada col mio migliore amico, perché l'unica cosa che vi posso rispondere è che tutta la strada che io potrò percorrere insieme a lui... Sarà sempre troppo poca rispetto a quella che vorrei.
Di cui avrei davvero bisogno.
Di cui ogni essere umano avrebbe davvero bisogno.
Auguro a tutti di trovare un amico così...e di trattarlo con la stessa devozione di cui quest'anima splendida è capace.
Silvia ❤️🐾

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