HO FATTO UN SOGNO

HO FATTO UN SOGNO
eravamo tutti sui social a fotografare cibo e a farci i selfie.
Ci lamentavano del lunedì, delle voci fastidiose la mattina, della gente che non saluta, dei colleghi antipatici e leccaculo, del traffico, della coda alla cassa, del sole fuori mentre noi al lavoro, della noia mortale che non ti fa uscire di casa la domenica, dei panni da stirare, della pioggia dopo che hai lavato la macchina.
Poi un giorno si udì un colpo di tosse. Poi uno starnuto. E come in una bizzarra catena di Sant'Antonio improvvisamente in tutto il mondo si udirono colpi di tosse.
Tutti puntarono il dito sull'Italia - è stata lei! È stata lei! - l'Italia, pallida, col respiro corto e l'aria colpevole non aveva forza di combattere, si limitò a guardare la Cina in cagnesco perché era stata lei la causa di tutto, ma la Cina in quel momento aveva i suoi problemi da risolvere e anche l'Italia cominciava a sentirsi sempre peggio.
Il virus stava velocemente prendendo il sopravvento.
La gente non stava più insieme, era vietato.
Vietati i saluti, vietati baci e abbracci, vietato stare più vicini di un metro.
Quasi tutti si rinchiusero in casa senza andare nemmeno a lavorare, in giro c'erano solo forze dell'ordine, personale sanitario...e operai.
In poco tempo a seguito di questa immobilizzazione totale vennero abbattute le emissioni di idrocarburi e chi ancora lo poteva fare, respirava finalmente aria pulita.
Gli sbarchi clandestini si bloccarono repentinamente, nessuno voleva più venire in Italia nemmeno per scappare dalla guerra, e anzi tutti gli immigrati presenti scapparono nei loro Paesi di origine.
Il governo italiano chiese 'comprensione e buon senso' all'Unione Europea. Ne ricevette in cambio emarginazione e sospetto. I prodotti italiani, considerati fino a qualche giorno prima un'eccellenza da tutto il mondo, non li voleva più nessuno.
Nemmeno i fiori.
I nostri 'cugini francesi', quelli per i quali in passato ci eravamo tutti dipinti le facce di blu di bianco e di rosso in segno di solidarietà, non solo ci deridevano ma testardamente continuavano a fare cose stupide come  feste, manifestazioni sportive...il raduno dei puffi... Insistevano a non voler capire che i prossimi sarebbero stati loro!
- Quando tutto sarà finito renderemo pan per focaccia! - diceva l'Italia tra i denti, gli amici si vedono nel momento del bisogno e infatti la Cina, che nel frattempo stava guarendo e si sentiva sempre meglio, incurante delle occhiatacce ricevute all'inizio e anche se così lontana mandò in Italia tutti gli aiuti possibili, maschere, respiratori...e medici.
In tutto questo casino intanto, nel buio della notte e nel silenzio delle istituzioni, sbarcarono qualche migliaio di soldati americani con tanto di mezzi pesanti, tutti fuggivano dalla zona rossa e loro venivano proprio qui a fare una esercitazione... In Italia!
l'Italia chiusa in casa quella sera ricomincio' a parlare con tutta la famiglia, a fare giochi con i bambini, i giochi di una volta, a fare le coccole al cane, a tenere compagnia ai nonni che di cose da raccontare ne avevano eccome! Cose che nessuno aveva mai trovato il tempo e la voglia di ascoltare: ricette, storie, leggende, consigli.
l'Italia ricominciò a leggere, a suonare il suo strumento, a cantare, a scrivere, a pensare...a sognare!
Ricominciò, forse, a dare il giusto peso alle cose.
Poi si mise nel letto con la borsa dell'acqua calda tra un colpo di tosse e uno starnuto, aveva una gran voglia di uscire, di andare al mare, di correre in un prato, aveva voglia di abbracci e di baci - quando tutto sarà finito... Quando tutto sarà finito....- si ripeteva, e con le coperte rimboccate fin sotto alla gola, con quel dolce pensiero si stava  addormentando, ma proprio nel momento in cui il sonno si stava impadronendo di lei... Improvvisamente si accese la luce, la mamma entrò nella stanza allarmata: - MA LE MANI, TE LE SEI LAVATE??? LO SAI CHE TI VOGLIO BENE! -
....e addio sonno!!
Non so più cosa sia vero e cosa no, so che l'Italia ce la farà a guarire, so che ce la farà anche a ripartire perché l'Italia, quella vera, ha il cuore grande e una grande forza, e se non tutto il male viene per nuocere questo virus gli avrà lasciato molto più di qualche anticorpo.
#ANDRATUTTOBENE #IORESTOACASA
#DISTANTIMAUNITI
#SilviaSimonaBiolcatiRinaldi
(Silvia Simona Biolcati Rinaldi)

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