DIETRO LA PORTA
Mi chiedo solo se sia sempre vero che quelli che non mostrano mai le lacrime siano i più forti.
Quelli che non gridano sotto i colpi assestati dalla vita non hanno una soglia del dolore più alta.
Quelli che non imprecano, che non cercano aiuto né comprensione non sono autosufficienti, non bastano a sé stessi.
Credo sia solo una questione di orgoglio. L'orgoglio, questo strano sentimento, fintamente disconosciuto da chi non sa nemmeno cosa sia e ricusato, combattuto da chi davvero da sempre ne conserva segretamente in cuore una dose letale e preziosa.
Nessuno è completamente immune al dolore, né vorrebbe annegare nella sua immensa solitudine, semplicemente ci sono porte che non vengono mai aperte e stanze che non prendono mai luce.
In quelle stanze succede una vita e alcune persone hanno imparato a muoversi al buio, urtando qualcosa solo di tanto in tanto, qualcosa che cadendo a terra si rompe e fa rumore, ma nessuno si muove, fuori nessuno si accorge di nulla.
E intanto che l'umana fragilità tra angoscia e sconforto versa fiumi di lacrime, bramosa di appoggio e compassione come un assetato nel mezzo del deserto, intanto che la disperazione si appende per il collo ad una trave marcia di una cantina che puzza di muffa, con i piedi lunghi e le pupille appoggiate al pavimento...intanto che la luce dei giusti e dei "giudici" avvolge tutto questo nella profonda convinzione che tutte le sfortune e le disgrazie, tutti i dispiaceri ed i tormenti, i dubbi, le paure, le disperazioni e le debolezze accadano sotto ai propri occhi...L'orgoglio rimane li, in silenzio, dietro a quella porta chiusa al buio, con l'orecchio in ascolto e la mano appoggiata sulla maniglia quasi persuaso sul da farsi. Quasi convinto ad aprire un attimo solo, per vedere se davvero entrerebbe quella luce o se piuttosto non sarebbe meglio, almeno una volta, fare uscire il suo buio.
A volte si può vincere la paura e provare ad aprire forse vale la pena!
RispondiEliminaQuando la porta è stata aperta una volta di troppo diventa difficile... Ma la nostra natura non cambia, anche a costo di sbagliare ancora...
Elimina